Appari in sogno a tutti: “Ma quale Immacolata!
Il parto è con dolore
il sangue scorre a fiumi
di placenta rivestito,
amore di mamma, gioia mia,
sembri il re, pari il messia!”.
benedetto il frutto dell’amore,
dei corpi avvinghiati,
sudati,
innamorati.E non azzannatela, la Madonna mia,
con i denti avvelenati
con i dogmi raffinati.Madonna,
femmina sorella,
madre dei cuori a brandelli,
sbranati dai lupi,
ascolta la preghiera:
“Risorgici gli occhi,
risorgici la fame,
la sete,
i muscoli delle cosce.
Disperdici per strade sconosciute
che impariamo a chiedere aiuto e parlarci,
a parlarci e guardarci,
a guardarci e inventare una meta.
donala la forza alle madri stanche
agli uomini addolorati
accendi un cero per noi
quelle piene di attesa.
delle ragazze che si fanno la coda,
di mio padre che si graffia con le rose,
delle donne anziane con le amiche sottobraccio,
del rosmarino sulle patate
dello zucchero a velo
dei baci appassionati
che non possono finire.
Neanche per sogno!
Dammi la gioia fremente, ardente, sapiente,
ardita, amante, grondante.
cosa hanno fatto a tuo figlio,
Oh madonna mia!
ti consolo,
ti abbraccio, coraggio.
Piangi, furia di madre!
Lacrime a piena di fiumi!
Utero a lutto!
Benedetto il dolore che grida la rabbia!Madonna che fra poco è Pasqua
e vallo a capire come fu la pietra spostata,
la morte violata,
il corpo vivente!
E fammela sta grazia
di mio figlio che sta bene
e chi lo incontra s’innamora!
E se la vita gli spacca il cuore
nella crepa – prometti – fioriscano i giacinti profumati,
le ginestre
e i papaveri di maggio!
E cambiale le carte in tavola, porcoilmondo,
che non sono i naufraghi che devono morire,
ma tutto io ti devo dire?!
Madonna che sei bella,
amica mia e sorella,
diciamoci le cose,
guardiamoci negli occhi,
adesso,
e nell’ora della morte mi pettini i capelli?