Lei aveva un vestito a pois, con un fiocco alla vita che ne segnava i fianchi e delle scarpette da ballo col tacco.
Lui dei pantaloni di velluto, almeno di una taglia più grandi ed un maglione di lana chiara, a trecce, fuori misura anche quello.
Era l’ultima notte dell’anno.
Nel palazzo di fronte un uomo guardava la parete ricoperta di foto. Anche quella notte, come tutte le altre notti, sotto la stessa luce gialla in una stanza piena di ombre.
La tavola era apparecchiata, una tavola piccola, in una casa piccola di una città grande.
Lei aveva tolto i libri e fatto spazio ai calici, lui puliva il pesce sotto un filo d’acqua fredda, e sussurrando, cantava.
Non era loro la casa, e neppure la città. Erano nomadi con le tasche piene di cocci e una felicità a tempo determinato da succhiare fino in fondo, come i gambi dei fiori in bocca nei giorni di primavera. Il cuore in attesa di trasloco e molte crepe da riparare.
Lui aveva le mani di bambino e gli occhi che guardavano lontano. Uno sguardo smarrito color nocciola, con piccole sfumature d’oro che brillavano ad ogni bacio.
Lei, le labbra giovani e uno sguardo triste di desiderio e nostalgia.
Faceva freddo.
La pentola bolliva sul fuoco e sbuffava lenta un fumo profumato di attesa che riempiva ogni angolo.
Lui non sapeva se avrebbe ancora potuto amare, lei non sapeva se avesse amato mai.
Si avvicinò e le passo vicino, lei lo vide da dietro, illuminato dalla luce dello schermo; lui tossì, fece partire una musica, bevve un sorso di vino rosso e l’abbracciò.
Cominciarono a ballare, lentamente. Lei sentiva la barba argentata di lui sulla sua guancia velata di fard, lui profumava di zagara e sigaretta.
La stringeva forte a sé, carezzandole la schiena, mentre i gatti seguivano i passi miagolando.
Lei imparò i riccioli uno ad uno, con gli occhi chiusi e le dita fra i suoi capelli, mentre lui l’accompagnava danzando verso un nuovo inizio.
Lui fece un sospiro profondo, lei si sentì felice per tutta quella vita possibile.
Si strinsero la mano, un’alleanza solida, senza promesse.
Rimasero abbracciati. La canzone finì. Lui la chiamò per nome, lei slegò i capelli.
Era mezzanotte, un tempo nuovo e questa canzone.