Tutto finì, così rapito!
Precipitoso e lieve
il tempo ci raggiunse.
Di fuggevoli istanti ordì una storia
ben chiusa e triste.
Dovevamo saperlo che l’amore
brucia la vita e fa volare il tempo.
Passato, Vincenzo Cardarelli
Tutto finì, così rapito!
Precipitoso e lieve
il tempo ci raggiunse.
Di fuggevoli istanti ordì una storia
ben chiusa e triste.
Dovevamo saperlo che l’amore
brucia la vita e fa volare il tempo.
Passato, Vincenzo Cardarelli
Qual ponte, muti chiedemmo, qual ponte abbiamo noi gettato sull’infinito, che tutto ci appare ombra di eternità?
A qual sogno levammo la nostalgia della nostra bellezza?
da Il viaggio e il ritorno di Dino Campana.
Ho molta fede in te, mi sembra che saprei aspettare la tua voce in silenzio, per secoli di oscurità. Tu sai tutti i segreti, come il sole: potresti far fiorire i gerani e la zàgara selvaggia sul fondo delle cave di pietra, delle prigioni leggendarie. Confidare, Antonia Pozzi.
Un amico d’infanzia, dopo questa canzone mi ha detto che “È bellissima, un incubo riuscito! Ma dimmi…sogni spesso le cose che hai scritto oppure le hai inventate solo per scandalizzarmi?”.
Amore amore… naviga via, devo ancora svegliarmi…
(Cercando un altro Egitto, Francesco De Gregori)
Dove fiorisce il rosmarino c’è una fontana scura
dove cammina il mio destino c’è un filo di paura
qual è la direzione nessuno me lo imparò
qual è il mio vero nome ancora non lo so.
da “Canto del servo pastore” di Fabrizio De Andrè
Eduardo Galeano |
N’arubbarru lu suli, lu suli…
Arristammu allu scuru, chi scuru!
Sicilia chianci!
Rosa Balistreri
23 maggio 1992 – 23 maggio 2015
“…crepare di maggio, ci vuole tanto troppo coraggio…” (F.D)
… Io siedo invisibile e solo
tra monti e foreste: la sera
non freme d’un grido, d’un volo.
Io siedo invisibile e fosco;
ma un cantico di capinera
si leva dal tacito bosco.
E il cantico all’ombre segrete
per dove invisibile io siedo,
con voce di flauto ripete,
Io ti vedo!
da “Nella macchia” di G. Pascoli
Notte, serene ombre,
culla d’aria,
mi giunge il vento se in te mi spazio,
con esso l’odore della terra
dove canta alla riva la mia gente
a vele, a nasse,
a bambini anzi l’alba desti.
Monti secchi, pianure d’erba prima
che aspetta mandrie e greggi,
m’è dentro il male vostro che mi scava
(Terra, Salvatore Quasimodo)