(foto di S.Kodicara)
Forse, a volte, bisognerebbe costruire un po’ della propria vita su modelli considerati “imperfetti”.
Aveva ragione. La biologia ha una sua forza e fa crescere anche i figli affetti da autismo.
C’è chi dice che vivere con un figlio autistico significa sottostare ad una specie di tirrania. Mi viene da ridere al pensiero di cosa accadrebbe al mondo se cadesse sotto il controllo di Andrea.
Per prima cosa le settimane avrebbero un colore. Nella settimana del rosso via libera al commercio di carote, arance, pomodori. Sovvenzioni solo a questi produttori e blocco totale della circolazione di camion con broccoli, verze e piselli. Ma quando arriva la settimana verde i negozi si riempiono delle verdure prima vietate, le casse d’arance vengono immediatamente rispedite in Sicilia e le carote infilate, una ad una, nel terreno. Naturalmente nel punto esatto da cui erano state tolte, che non si possono mica mettere carote provenienti dalla Francia su terra ferrarese.
Non ci sarebbe mai una settimana viola, peccato per i fans di prugne e melenzane. Non potrebbe esistere il mezzo pieno o il mezzo vuoto, dilemma capace di tormentare i migliori intelletti: bottiglie e altri contenitori dovrebbero essere o vuoti o pieni e le penne o tutte con la punta dentro o tutte con la punta fuori, mai metà e metà, che poi una si rovina e una no. È un rischio che sarà evitato.
Sarebbe oppurtuno non indossare maglie o maglioni con la cerniera e, sbadatamente, tenerla leggermente aperta. Per favore, cerniere o aperte o chiuse. Inutile cavillare sempre se faccia caldo o freddo. Un po’ di decisione non guasta.
Nessuno si creda di poter mangiare una pizza tagliandola a fette, diciamo partendo da un punto qualsiasi e staccandone uno spicchio a piacimento: prima si mangia il bianco della mozzarella, poi il verde del basilico e alla fine, ma solo alla fine, la pasta con la salsa di pomodoro.
Ci sarebbe trecentosessantacinque volte all’anno la giornata del cioccolato. Imposizione questa, forse, non del tutto sgradevole.
Chiunque sia in possesso di un termostato, o si considri tale, o non si aspetti benevolenza. O spenti o aperti al massimo: le mezze stagioni sono una rovina.
I campanili verranno dotati di un distributore automatico di bolle di sapone, ogni venerdì bolle di sapone a distesa per annunciare il fine settimana e ogni lunedì per festeggiarne l’inizio, fuochi d’artificio a capodanno, nei solstizi ed equinozi e ogni qual volta le casse lo permettano.
Una tirannide con le idee chiare.
Un tiranno fragile, bisognoso di libertà. Per questo lo mandiamo a scuola da solo. Sono i suoi venti minuti d’aria, dieci all’andata e dieci al ritorno. Non avete paura ci chiedono? Si, ovviamente. Tutti i giorni. Però Andrea ha un tale sorriso, quando mette lo zaino in spalla e quando poi torna a casa, da compensare tutte le preoccupazioni. Perchè essere liberi non è solo respirare e avere un cuore che batte, non basta.
Certo, la libertà non è mai gratis: abbiamo dovuto firmare assunzioni di responsabilità, un ragazzo autistico che va a scuola da solo è un bel problema, si capisce: per gli insegnanti, per i vigili, per la cittadinanza, per tutti gli automobilisti europei e i turisti lituani che passano di qua. […]
La vita è diluita nel mezzo e troppo densa ai lati. La vita è imperfetta, ma ha la sua forza.
Tratto da “Se ti abbraccio non aver paura ” di Fulvio Ervas ed. Marcos y Marcos