Le spine dei fichidindia
sulla siepe, il tuo corpetto strappato
appena azzurro e nuovo, un dolore
al centro del cuore scavato,
forse a Lentini vicino la palude
di Iacopo notaio d’anguille
e d’amori. Che cosa racconta
la terra, il fischio dei merli
nascosti nel meriggio affamato
di frutta dura di semi
viola e ocra. I tuoi capelli
sulle orecchie in tempesta
che non si svegliano ora, capelli
d’acquarello, di colore perduto.
Un’anfora di rame su una porta
luccica di gocce d’acqua
e fili rossi d’erba.
(S.Quasimodo)
Lucia, la magia del luogo non poteva non suggerire alla tua raffinata sensibilità un messaggio diverso. Foto splendida, versi superbi.
Grazie Antonella, un abbraccio!